COMUNICATO STAMPA n. 067/20 C.C. del 30.01.20
Futuro della Cassa di Risparmio di Orvieto SPA: audizione in Conferenza dei Capigruppo del rappresentante del Comune di Orvieto nel Consiglio di Indirizzo della Fondazione CRO al fine di conoscere la situazione che riguarda il futuro della banca orvietana
• Il Consiglio Comunale approva la risoluzione del Sindaco
(ON/AF) – ORVIETO – In riferimento al futuro della Cassa di Risparmio di Orvieto SPA, nella seduta odierna e dopo ampio dibattito, il Consiglio Comunale ha approvato (14 favorevoli; 1 astenuto: Barbabella) la risoluzione presentata dal Sindaco, Roberta Tardani con la quale si dà mandato al Presidente del Consiglio Comunale di convocare in tempi brevi una Conferenza dei Capigruppo per audire il rappresentante del Comune di Orvieto all’interno del Consiglio di Indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto al fine di conoscere la situazione che riguarda il futuro della Cassa di Risparmio di Orvieto SPA.
La risoluzione reca le seguenti premesse:
– il dibattito che in queste settimane si è aperto in merito al futuro della Cassa di Risparmio di Orvieto SPA richiede da parte delle Istituzioni un approccio serio, pacato e diligente, soprattutto perché la questione è molto complessa e non può essere trattata con superficialità, così come non può subire strumentalizzazioni finalizzate ad avere una qualche visibilità mediatica;
– mentre la stragrande maggioranza delle banche presenti in Italia non ha più nei propri Consigli di Amministrazione il peso importante delle Istituzioni del territorio, la CRO SPA è in controtendenza nel contesto nazionale, tanto da rappresentare un “unicum”. Ormai, infatti, le Fondazioni bancarie hanno partecipazioni esigue e poco rilevanti nelle banche, mentre la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto ha una consistente partecipazione societaria e questo rappresenta un importante baluardo per la tutela del territorio in tutte le sue più complesse e articolate sfaccettature;
– la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, pur essendo un soggetto regolato da norme di diritto privato, vede nei propri organi statutari la presenza di alcuni membri nominati da Enti pubblici, uno dei quali viene indicato dal Comune di Orvieto;
– la presenza sul nostro territorio della Cassa di Risparmio di Orvieto SPA rappresenta un valore aggiunto anche in prospettive future;
– l’Amministrazione Comunale in questo periodo ha seguito con estrema attenzione e discrezione gli sviluppi e le evoluzioni della situazione dopo il commissariamento della Banca Popolare di Bari, azionista di maggioranza della CRO, non solo attraverso un filo diretto e costante con i vertici della Fondazione Cassa di Risparmio, ma anche con i membri del CdA della Cassa di Risparmio di Orvieto SPA, con le rappresentanze sindacali dell’istituto di credito e con il Presidente della Regione Umbria;
– è prioritaria per l’Amministrazione Comunale l’individuazione di un percorso che tuteli i risparmiatori, il territorio e i livelli occupazionali.
Non è stata approvata, invece (5 favorevoli: opposizione; 10 contrari: gruppi di maggioranza e Cons.ra Belcapo) la mozione presentata dal Cons. Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”) denominata: “Il destino di CRO ci riguarda e non può passarci sopra la testa. E’ ora di discutere pubblicamente e di assumere iniziative concrete ed efficaci a servizio del territorio” che chiedeva di: promuovere con urgenza una iniziativa pubblica intorno alla vicenda CRO, invitando al confronto tutti i soggetti interessati; istituire un gruppo di studio, anche con la partecipazione di esperti, che fornisse all’Amministrazione il necessario supporto per le indicazioni operative di raccordo tra programmazione dello sviluppo locale e gestione coordinata del credito, avvalendosi di tutti gli strumenti di legge e finanziari disponibili; di procedere alla definizione delle iniziative concernenti la possibile natura della Cassa di Risparmio, banca del territorio.
A tale riguardo il proponente Cons. Franco Raimondo Barbabella ha sostenuto che la banca di territorio è intesa come “parte integrante della comunità, e soprattutto soggetto protagonista dello sviluppo del territorio stesso, per la qualità e non solo per la quantità dei servizi che assicura e per i progetti che contribuisce a realizzare. Dunque la vendita non dovrà essere una pura operazione finanziaria della BPB commissariata, ma un’operazione che rientri in una logica progettuale di sviluppo dell’intera area di interesse operativo della stessa banca. Ed è compito della comunità affermarlo per via pubblica, l’unica che conta, non certo su un terreno improprio, ma al contrario sul terreno dovuto in quanto connesso con la funzione delle Istituzioni che legittimamente la rappresentano. La vendita di CRO, il suo significato oggettivo e il suo ruolo nel territorio riguarda necessariamente la comunità orvietana allargata, cioè la nostra città e tutto il territorio in cui la banca storicamente opera: ci riguarda per il destino del personale dipendente, per la vicenda dei titoli deteriorati, per il ruolo e l’attrattività del territorio e per il significato reale che dovrà assumere il suo essere banca locale, o meglio, banca di territorio. Banca di territorio non può significare altro che essere parte integrante della comunità, e soprattutto soggetto protagonista dello sviluppo del territorio stesso, per la qualità e non solo per la quantità dei servizi che assicura e per i progetti che contribuisce a realizzare.
Come comunità abbiamo il diritto/dovere di invocare la conoscenza del piano industriale che supporta l’operazione. Abbiamo il diritto/dovere di dire la nostra su come la banca, che si dice e che diciamo di territorio, intende partecipare al rilancio dell’economia e al miglioramento delle condizioni sociali e culturali della zona. Possiamo e dobbiamo, indicare il modo in cui questo risultato si può raggiungere, peraltro senza avventurarci sul terreno impervio delle vicende proprietarie”.
“Si può fare riferimento – ha precisato – alla competenza legislativa regionale in materia di Casse di Risparmio a prevalente carattere regionale di cui all’art. 117 della Costituzione e al disposto dell’art. 55 dello Statuto della Regione dell’Umbria, che prevede Commissioni speciali per lo svolgimento di indagini e di studi su temi specifici; all’art. 35 dello stesso Statuto, che prevede l’esercizio della potestà legislativa anche in capo ai Comuni singoli o associati, chiedendo da un lato che l’Assemblea legislativa della Regione Umbria istituisca una Commissione d’indagine/di studio finalizzata al monitoraggio dell’intera vicenda, e dall’altra depositare una proposta di legge regionale per l’individuazione di specificità creditizie e finanziarie, veicolate dalla Cassa, a favore di imprese con stabile organizzazione in Umbria e delle famiglie che vi risiedono, con particolare riguardo alle start up, alle imprese a prevalente composizione femminile, alle giovani coppie, in relazione all’acquisto della prima casa in Umbria e comunque alle possibilità che la legge e l’opportunità renderanno possibili”.
Dibattito:
Sindaco. Roberta Tardani: “ringrazio il Consigliere Barbabella per aver posto all’attenzione un tema così importante che va tuttavia gestito nelle sedi appropriate, con la giusta informazione e i giusti toni. Stiamo parlando infatti di un tema che riguarderà il futuro di questo territorio e una banca che fino ad oggi ha svolto un ruolo fondamentale nella gestione del credito e dell’economia
del territorio. Temi come la vendita della banca in questo momento non hanno bisogno di confusione. Credo che non sia utile convocare Consigli e tavoli aperti con soggetti diversi, bisogna invece convocare i soggetti che sono istituzionalmente deputati a parlare di questo argomento, soggetti informati che ci possano dare i giusti ragguagli prima di poter aprire una discussione. Abbiamo la necessità di capire cosa sta accadendo. Io mi sono informata quotidianamente ma l’ho fatto e lo faccio con grande discrezione. Per quelle che possono essere le competenze del Sindaco e dell’Amministrazione, posso assicurare che stiamo facendo del tutto affinché vengano tutelati il credito di questo territorio, i risparmiatori e i livelli occupazionali. Abbiamo incontrato più volte la Presidente della Regione, Tesei, il presidente della Fondazione, i rappresentanti dei Sindacati per garantire la migliore tutela possibile dei lavoratori dell’Istituto. Sulla questione c’è grande attenzione e impegno della Regione. Ho ricevuto mesi fa la visita dei potenziali futuri acquirenti della banca, se così sarà, a cui ho chiesto tutte le specificazioni e garanzie del caso, le stesse che al momento sono al vaglio della Banca d’Italia nella quale confidiamo affinché faccia la scelta giusta. Ritengo quindi che vada aperta una discussione in sede di conferenza dei capigruppo, convocando il Dott. Marco Fratini, nostro rappresentante in seno alla Fondazione CRO perché ci illustri lo stato dell’arte per poi aprire la discussione del caso”.
Giuseppe Germani (Capogruppo “Orvieto Civica e Riformista”): “l’intervento del Sindaco mi porta a fare alcune riflessioni: c’è qualcuno che sta trattando la vendita della banca locale, come avviene tutto questo? In quale tavolo, perché? Chi è garante? Quale è il prezzo? E’ il Sindaco di Orvieto che fa la trattativa per la vendita della banca? Abbiamo fatto un errore, io per primo per troppa cautela, di non aver mai affrontato in modo serio e pubblico il problema della banca che è di noi orvietani che ci abbiamo messo più di 80 mln di Euro. Io credo che gli orvietani hanno la necessità di sapere esattamente in modo serio, trasparente e pubblico la situazione della loro banca. Voterò la mozione e chiedo al Sindaco di convocare urgentemente un Consiglio Comunale aperto su questa materia perché è un problema che riguarda noi orvietani”.
Andrea Sacripanti (Capogruppo “Lega – Salvini per Orvieto”): “quello proposto dal Sindaco è un approccio equilibrato alla questione. Trovo singolare che quando si cambiano i ruoli si cambi l’approccio: o in difesa a all’attacco. Mi riferisco alla passata consiliatura quando si discuteva del passaggio delle quote azionarie, quando cioè l’allora Sindaco Germani usò giustamente un approccio soft rispetto a come affrontare la questione delle azioni vendute, le quali sappiamo bene che hanno prodotti dei danni. Nella scorsa consiliatura vennero fatte delle azioni congiunte e condivise con assoluta riservatezza. Oggi ci troviamo ad affrontare ancora la questione della banca locale con l’esigenza di salvaguardare i cittadini risparmiatori, le imprese, i lavoratori, il territorio e la banca stessa. Le argomentazioni proposte da Barbabella sono condivisibile nelle premesse e nella ricerca degli strumenti utili, trovo però giusta la risoluzione del Sindaco. Le regole di mercato ci dovrebbero indurre ad approcci più cauti e alla massima discrezione per non compromettere nessuna trattativa. Congelerei la mozione di Barbabella perché mi ritrovo nel dispositivo del Sindaco. Suggerisco di ritirare la mozione, votare la risoluzione e convocare una Commissione Capigruppo per poi condividere un percorso, una volta acquisite tutte le necessarie informazioni, gli strumenti necessari per capire quale posizione può assumere la politica in questa vicenda. Tutto il resto deve avvenire successivamente. Un Sindaco deve giustamente intervenire pur nel rispetto dei ruoli, così come in passato faceva l’ex Sindaco Germani. Non lo trovo scandaloso”.
Martina Mescolini (Capogruppo “Partito Democratico”): “provo perplessità per l’eccessiva cautela che ci viene richiesta dall’Amministrazione nonché dalla timidezza su quello che può essere il destino della banca locale rispetto alla Banca Popolare di Bari, come sollecitato da questa mozione che chiede solo di fare chiarezza su quello che sta accadendo e che può succedere alla nostra banca. Sappiamo che attualmente la BPB è oggetto di verifiche da parte della Banca d’Italia. Nella risoluzione del Sindaco non apprezzo il passaggio sulla visibilità mediatica, visto che io stessa, nei giorni scorsi ha dato notizia dell’interessamento dei parlamentari Verini e Nevi che hanno presentato due ordini del giorno approvati all’unanimità dal Parlamento, entrambi finalizzati a chiedere al Governo di fare tutte le dovute verifiche per dare le adeguate garanzie da parte del possibile acquirente rispetto ad una operazione di vendita in atto, scongiurando speculazioni finanziarie ed altri rischi. Rilevo una carenza di dibattito sin da quando CRO venne ceduta alla BPB. Sappiamo che è in atto una vendita della banca di Orvieto e che ci sono dei possibili acquirenti, sta agli enti di controllo sul credito fare tutte le verifiche. Credo che nessuno stia strumentalizzando la questione che invece va affrontata. E l’intervento dei nostri parlamentari va proprio nella direzione di tutelare la nostra banca difendendola dalle speculazioni”.
Donatella Belcapo (Capogruppo “Orvieto 19to24”): “mi sento in estrema difficoltà per l’argomento che stiamo trattando in un momento così delicato per la banca. Il nostro rappresentante nella Fondazione ha sempre messo al centro il bene della nostra città e l’interesse del territorio con competenza, serietà, preparazione, chiarezza e disponibilità. Stiamo parlando del futuro di una banca solida che non è sottoposta a commissariamento. A mio parere la prima cosa vera da fare è perciò quella di dare fiducia al nostro delegato. Voterò la risoluzione del Sindaco perché penso che innanzitutto siamo obbligati a sentire il nostro rappresentante. Non mi sento invece di assumere la responsabilità di danneggiare la banca con discussioni basate su scarsi elementi conoscitivi. Per il futuro della nostra banca io non mi sento di prendere una simile decisione”.
Alessio Tempesta (Capogruppo “Progetto Orvieto”): “la questione della Cassa di Risparmio di Orvieto ci riguarda tutti e merita da parte di tutti una attenzione particolare. Rispetto gli interventi che ho ascoltato mi permetto di fare delle considerazioni. Io sono stato un correntista della CRO e della BPB che come tanti ha deciso di partecipare all’acquisto delle azioni di quest’ultima. Oltre ai piccoli risparmiatori ci sono poi le imprese locali che su quella banca di territorio hanno legato un rapporto sinergico investendo molte delle proprie disponibilità. Allora mi chiedo se la questione è fiduciaria, morale o politica. Penso che prima di tutto sia una questione fiduciaria e morale. Quindi la mozione non ha senso di essere votata in questi termini. Ci affidiamo alla risoluzione del Sindaco rimandando all’esito dei lavori della Conferenza dei Capigruppo e del confronto con il nostro rappresentante, seguendo una linea ben precisa. Anziché lanciare proclami, dichiarazioni di intenti e alimentare il chiacchiericcio facciamo un percorso più realistico Non approverò la mozione mentre darò il mio voto alla risoluzione”.
Replica Cons. Barbabella: “la mia mozione è stata interpretata in modo distorto. Vorrei ricordare che quando un città non discute di cose serie quando i fatti avvengono, allora le cose vanno male. Ad esempio è stato un errore non aver discusso a suo tempo l’acquisizione della banca da parte di BPB. Ricordo anche che in passato ‘Presidium’ e ‘Comunità in movimento’ svilupparono una iniziativa nei confronti della Regione che portò all’approvazione all’unanimità in Consiglio Regionale di una mozione che impegnava la Regione a seguire la vicenda perché i cittadini che erano stati danneggiati dalla vendita dei titoli fossero tutelati, poi è tutto finito nel dimenticatoio, probabilmente se ce ne fossimo occupati noi forse qualcosa si poteva smuovere. A dimostrazione che l’azione dei cittadini può aiutare ad affrontare e risolvere i problemi. La mozione non filosofeggia ma va dritta al cuore dei problemi: la CRO va valorizzata facendola diventare banca di territorio collegata alle ipotesi di sviluppo e alla progettualità delle Istituzioni e dei privati. La mia proposta non è dunque in antitesi ma è funzionale alla risoluzione del Sindaco. Io dico di iniziare una discussione e non una cosa diversa dal convocare il Dr. Fratini. Insisto nel dire che questa è una discussione seria, è una mozione seria che non va svilita, pertanto non ne va distorto l’impianto e la finalità”.
Dichiarazioni di voto, Cristina Croce (Capogruppo “Siamo Orvieto”): “trovo che si stia facendo una questione di lana caprina sulle due questioni della mozione e della risoluzione. La mozione del Cons. Barbabella chiede di promuovere con urgenza dal parte del Consiglio e del Sindaco una discussione pubblica coinvolgendo i soggetti interessati. La differenza sta nel fatto che Barbabella vorrebbe che questa cosa sia estesa ad confronto di dimensione pubblica? Io auspico che si trovi una soluzione ragionevole che può iniziare con la capigruppo. Invito Sacripanti a finirla di sparare addosso alla precedente Amministrazione. Oggi siete al governo e dovete affrontare i problemi trovando soluzioni, non facendo sempre riferimento a chi c’era prima”.
Sacripanti: “forse sono stato frainteso perché io per la verità mi ero complimentato su come l’ex Sindaco Germani si era mosso nel gestire cinque anni fa il problema della vendita delle azioni della CRO, che obbiettivamente hanno prodotto dei problemi, ma che Germani gestì adeguatamente. Barbabella traccia gli obiettivi, ma con quali strumenti si raggiugono? Quali competenze ha un Comune per intervenire? Cosa andiamo a dire ai cittadini in un momento così delicato? Giusto invece acquisire prima gli strumenti di conoscenza convocando il nostro rappresentante in seno al Consiglio di Indirizzo della Fondazione CRO e poi valutare il da farsi”.
Mescolini: “siamo d’accordo rispetto al dispositivo della risoluzione del Sindaco che non ci pare confligga con il dispositivo della mozione di Barbabella, il quale chiede giustamente che si intervenga a livello istituzionale. La Conferenza Capigruppo d’altra parte è pubblica non riservata, quindi è la stessa cosa di un Consiglio Comunale pubblico sull’argomento. Comprendiamo che è una situazione complessa. Noi diciamo che a tutela del nostro territorio vanno chieste delle garanzie che mettano la banca locale al riparo da possibili rischi, diciamo che al momento non è necessaria una vendita ma delle garanzie su la vendita ad un soggetto terzo di cui non conosciamo nulla rispetto al piano industriale di valorizzazione della banca stessa. Aspettiamo e verifichiamo le garanzie, a tutela della Cassa di Risparmio di Orvieto che deve tornare ad essere la banca del nostro territorio. Approviamo la risoluzione del Sindaco e la mozione”.
Sindaco Tardani: “sulla questione c’è grande confusione anche sui ruoli e le competenze che ognuno riveste, quindi va fatta chiarezza. E’ evidente che le iniziative pubbliche fatte solo per visibilità alimenterebbero la confusione. Poiché la mozione è seria riteniamo altrettanto serio adottare un percorso che ci informi tutti. E’ superfluo in prima battuta convocare Consigli Comunali aperti dove parlerebbe chiunque senza conoscere a fondo i fatti. La consapevolezza precisa invece ce la può dare solo il nostro rappresentante nella Fondazione CRO. La richiesta di Barbabella è legittima. Alla luce di ciò è bene essere seri e responsabili. Se ci sarà necessità di ulteriori incontri li faremo. Prima però informiamoci, poi faremo ulteriori iniziative visto che la questione della tutela della banca del territorio ci sta a cuore a tutti”.
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