Servizi Poste Italiane durante emergenza sanitaria: II Commissione consiliare della Regione e Anci Umbria a confronto con vertici Poste Italiane
COMUNICATO STAMPA n. 313/21 G.M. del 14.04.21
Servizi Poste Italiane durante emergenza sanitaria: II Commissione consiliare della Regione e Anci Umbria a confronto con vertici Poste Italiane
• Negli uffici postali umbri, Anci chiede un identico servizio con ampliamento orario di apertura al pubblico
(ON/AF) – ORVIETO – Ampliamento dell’orario di apertura al pubblico in tutti gli uffici postali umbri per evitare file e assembramenti all’esterno delle sedi tutelando la salute dei cittadini e continuare a fornire un uguale servizio sull’intero territorio regionale.
E’ la richiesta avanzata oggi a Poste Italiane dal presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini nel corso della riunione della II Commissione consiliare di palazzo Cesaroni, convocata dal presidente Valerio Mancini sulla tematica degli uffici postali, a cui hanno partecipato oltre ai consiglieri regionali membri della commissione e, per Poste Italiane, Paolo Pinzani, responsabile relazioni istituzionali area Centro Nord, Giovanni Zunino, Head of Retail & SME Network North Central Territorial Macro Area e Serena Di Santo, Responsabile Gestione Operativa Centro Nord.
Lo comunica Anci Umbria, il cui presidente Toniaccini e il coordinatore dei Piccoli Comuni, Federico Gori nel ringraziare i consiglieri regionali per il contributo apportato e il presidente di commissione, Mancini per essersi fatto carico della vicenda e per la volontà di portare avanti congiuntamente l’azione degli Enti Locali nei confronti di Poste Italiane, commentano così l’esito dell’incontro: “abbiamo accolto con favore la proposta del presidente Mancini, giunta al termine della seduta, di redigere un documento unico sulla vicenda e di portare la questione in sede di Conferenza Stato/Regioni; nel frattempo, auspichiamo un cambio di passo da parte di Poste Italiane che possa recepire le nostre richieste, a partire da un prolungamento degli orari, nell’interesse esclusivo dei cittadini che sono il bene primario da tutelare”.
Entrambi si dichiarano tuttavia “non soddisfatti perché da febbraio scorso a oggi non ci sono state riaperture complete di orario in ogni sede e perché al termine della riunione non sono state date rassicurazioni certe sull’avanzare delle progettualità, ma, fra le altre considerazioni, è stato detto da Poste che si attende l’evoluzione della pandemia. A più di un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria riteniamo ingiustificabile che ci si nasconda ancora dietro la pandemia per l’erogazione completa di servizi che sono essenziali alla popolazione, la cui riduzione in alcune sedi potrebbe incidere sulla salute della stessa popolazione. Su questi due presupposti muove la nostra azione che non si fermerà qui. Come Sindaci siamo pronti, se non dovesse esserci una risposta alle nostre richieste, a una protesta corale perché non accettiamo che il ripristino degli orari in tutte le sedi sia demandato alla fine della pandemia, né, alla possibilità che il personale del front office di Poste Italiane possa essere vaccinato nell’immediato. La questione non è solo umbra, ma ha carattere nazionale perché le stesse problematiche sono state riscontrate anche da altri Comuni e da altre Anci regionali”.
“Anci Umbria si è mossa immediatamente, fin dai primi mesi di pandemia per rappresentare ai vertici di Poste Italiane le problematiche, che si sono palesate sin da subito, e per trovare una soluzione congiunta – concludono – abbiamo fatto notare che ogni emergenza, specie se sanitaria, richiede necessariamente flessibilità d’intervento. Già lo scorso dicembre, peraltro, Anci Umbria ha chiesto l’istituzione di un Tavolo di confronto nazionale”.
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Ultimo aggiornamento
14/04/2021