COMUNICATO STAMPA n. 385/18 G.M. del 18.05.18
Progetto di riqualificazione dell’Anello della Rupe
• Esiti dell’incontro partecipativo sulle caratteristiche del bando del cosiddetto progetto “Rupe Valle” nell’ambito dello Strumento “Aree Interne”
(ON/AF) – ORVIETO – Si è svolto, presso la Sala Consiliare del Comune, un workshop per illustrare le caratteristiche del bando del cosiddetto progetto “Rupe Valle” che sarà finanziato con apposita misura del Programma di Sviluppo Rurale per l’Umbria 2014-2020 (Misura 7, sottomisura 7.6, Intervento 7.6.2 Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali) nell’ambito dello Strumento “Aree Interne”; incontro finalizzato ad illustrare le scelte progettuali e calibrare, attraverso i contributi dei soggetti interessati che hanno partecipato, la definizione esecutiva.
Il Comune di Orvieto sta definendo, infatti, lo sviluppo esecutivo del progetto di riqualificazione dell’Anello della Rupe, la zona Albornoz e Pozzo di San Patrizio, il percorso delle “Piagge” e di una parte del tratto urbano del fiume Paglia e il percorso ciclopedonale nei pressi del canale “Fosso La Nona” in località Sferracavallo.
In fase di preparazione della proposta, l’estate scorsa, il Comune aveva realizzato un sondaggio informale tra utenti ed esperti per focalizzare gli interventi puntuali in vista della tutela e valorizzazione dell’ambiente e di una sua fruizione agevole e consapevole come diritto di cittadinanza e possibile risorsa di sviluppo di comunità.
All’incontro, coordinato dal Sindaco, Giuseppe Germani e dall’Assessore ai Lavori Pubblici, Floriano Custolino, hanno partecipato Rocco Olivadese responsabile unico del procedimento ed Enrico Petrangeli responsabile del gruppo di lavoro.
In apertura dell’incontro, il Sindaco ha rimarcato l’impegno dell’Amministrazione Comunale nella direzione dell’attivazione dei bandi europei per il territorio di Orvieto e in particolare per l’Area Interna sud-ovest Orvietano, ribadendo che “non esiste separatezza fra la città storica e la città sviluppatasi negli ultimi decenni ai piedi della rupe, quindi il progetto della Città Unita, iniziato tanti anni fa, è oggi più che mai attuale.
In tal senso – ha aggiunto – il progetto rupe-valle ha l’obiettivo di dare attuazione a tale principio mediante la ricucitura di ambienti, apparentemente diversi dal punto di vista urbanistico, ma invece parti di un unicum ambientale e del sistema città nel suo complesso”.
“Il progetto Rupe/Valle – ha spiegato l’Assessore ai Lavori Pubblici, Floriano Custolino inquadrando la tematica nel suo insieme – prevede la realizzazione di interventi per il restauro, la riqualifcazione e la valorizzazione dei paesaggi rurali; interventi per il ripristino delle infrastrutture verdi con particolare attenzione alle penetrazioni verdi e agricole nei territori urbanizzati; una serie di azioni volte alla mitigazione paesaggistica, al restauro e risanamento conservativo di strutture e immobili funzionali al progetto d’area. E ancora: la realizzazione di prodotti e materiali informativi; il monitoraggio, indagini, censimenti e ricerche, connesse alle finalità e agli interventi della sottomisura, corredata da elaborazioni cartografiche, atlanti, produzione e aggiornamento di banche-dati regionali relative al paesaggio rurale.
L’azione complessiva è riservata a progetti d’area con una superificie territoriale superiore ai 200 ettari.
Sono beneficiari della misura 7.6.2 del PSR 2014/2020: enti pubblici, fondazioni e partenariati tra soggetti pubblici e privati.
L’azione riguarda in particolar modo l’ambito paesaggistico-ambientale con interventi che aventi valenza manutentiva mirata all’ambiente inteso come conservazione storica e rurale di quanto è presente tra la rupe e la valle del Paglia, nel bando non sono invece considerati ‘interventi strutturali’ quelli relativi al consolidamento della rupe”.
Sul dettaglio delle azioni previste si è concentrato l’intervento di Enrico Petrangeli che ha illustrato le seguenti tipologie di lavori individuati nel progetto.
In particolare, la riqualificazione ambientale dell’ingresso all’Anello della Rupe in prossimità del toponimo “Salto del Livio” con interventi sui due lati del percorso, il recupero del vigneto maritato di cui è rimasta una traccia degradata e il recupero del frutteto di cui restano sporadiche tracce.
Tra le riqualificazioni previste, quella del punto panoramico che è anche osservatorio sulle peculiarità geologiche della rupe, del boschetto di Robinia pseudoacacia e del fondo adiacente, dell’ingresso all’Anello della Rupe in prossimità di Palazzo Crispo, delle adiacenze della Grotta dei tronchi fossili e il recupero funzionale della Fontana di San Zeno da valorizzare.
Ma anche, la riqualificazione del percorso tra la Fortezza dell’Albornoz e il Pozzo di San Patrizio, quella del canneto di bambù, quella del sito boscato prossimo all’insediamento archeologico della Necropoli del Crocifisso del Tufo; il recupero dell’orto medievale di San Giovenale; la riqualificazione di tratti dell’antica strada di collegamento tra la valle e la rupe detta “Le Piagge” e della chiesa della Madonna delle Rose che leggenda vuole sia stata edificata nel luogo di ritrovamento del cadavere di Pietro Parenzo ucciso dai Catari nel 1268.
Da riqualificare anche le arginature di mitigazione del rischio sui fossi affluenti del fiume Paglia e dei sottopassaggi dell’autostrada e della ferrovia che consentono l’accesso al Parco del Paglia; la valorizzazione dell’area boscata alla confluenza del fiume Chiani nel Paglia; e poi, la riqualificazione dell’argine in destra idraulica del Fosso “Albergo la Nona” per la connessione dolce dell’abitato di Sferracavallo a quelli di Ciconia e Orvieto scalo e delle informazioni disponibili attraverso una ricerca finalizzata alla ricostruzione e documentazione delle trasformazioni storico-sociali dell’ambiente e del paesaggio, delle peculiarità della biodiversità locale, delle caratteristiche di “Civiltà materiale” delle comunità locali e anche delle prospettive di sviluppo territoriale. Infine, l’aggiornamento delle produzioni e degli eventi comunicativi e di sensibilizzazione attraverso la predisposizione di un Piano di comunicazione unitario, multimediale, target oriented, polisituato ed improntato all’efficacia comunicativa.
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