COMUNICATO STAMPA n. 765/20 C.C. del 22.10.20
Mozione per la promozione di “Orvieto Città del Corpus Domini”
(ON/AF) – ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal Presidente dell’Assemblea, Umberto Garbini (Capogruppo “Fratelli d’Italia”) la mozione per la promozione di “Orvieto Città del Corpus Domini”.
Il documento impegna il Sindaco e la Giunta Comunale a: costituire un tavolo operativo tra tutti gli attori interessati (Diocesi, Amministrazione Comunale e Altri); consolidare la centralità di Orvieto dal punto di vista dell’accoglienza e delle offerte culturali e turistiche in corrispondenza della più grande e importante solennità eucaristica cristiana; favorire il ritorno dell’Istituto del Dramma Sacro, ovvero il Teatro popolare, promuovendo Orvieto quale luogo della rappresentazione del Sacro; promuovere il gemellaggio con luoghi istitutivi del Corpus Domini, Praga, Gerusalemme e Liegi e, infine, ricercare le modalità per reperire le risorse disponibili, finalizzate a realizzare e conseguire detti obiettivi.
Illustrando le premesse della mozione, il proponente ha affermato: “Orvieto può vantare una storia ricca di tradizioni, identità e particolarità, che la rendono unica nel suo genere.
Nel 1262, dopo l’elezione al Soglio di Pietro, papa Urbano IV decise di non raggiungere Roma, ma preferì stabilire la Sede Apostolica sulla Rupe tufacea della nostra città.
La scelta del Papa, dopo la sua elezione a Viterbo, fu fondamentale per accrescere ancora il dibattito e gli stimoli culturali, sociali e politici in città.
Fu stabilito sulla Rupe lo Studium Generale (forma di Università Medievale) principalmente frequentato dai giovani rampolli delle famiglie nobiliari del territorio, come i Monaldeschi, e del resto della Penisola, come i Medici.
La fervida vita culturale che rendeva Orvieto uno dei luoghi più animati del centro Italia, portò anche personaggi del calibro di Bonaventura di Bagnoregio e di Tommaso d’Aquino. Entrambi insieme a Papa Urbano IV furono i promotori e i protagonisti dell’istituzione del Corpus Domini.
Urbano IV ricoprì anche il ruolo di Arcidiacono di Liegi, dove nel 1246 fu celebrata la prima festa del SS. Sacramento, approvata dal Cardinale domenicano Hugues De Saint-Cher, che trascorse gli ultimi tempi della sua vita mortale nella nostra città fino al 1263, anno della sua morte.
Proprio da Orvieto Urbano IV, già Patriarca di Gerusalemme, l’11 Agosto del 1264 con Bolla Transiturus istituisce e promulga alla Cristianità Universale la solennità eucaristica del Corpus et Sanguis Domini.
‘Orvieto Città del Corpus Domini’ è dunque il carattere identitario culturale di questo antico ‘Luogo della Storia’, individuato nel secondo dopoguerra dal Vescovo Mons. Francesco Pieri e da Andrea Lazzarini, corrispondente dell’Osservatorio Romano.
Sulla scia di tutto ciò negli anni ’50 del Secolo scorso Orvieto divenne sede per l’Istituto del Dramma Sacro con sacre rappresentazioni e con lo storico corteo, ideato dalla Signora Lea Pacini”.
“La città può vantare un importante passato – ha concluso – è quindi doveroso ricordare la nostra storia e identità, facendo tesoro dei grandi eventi di secoli fa per raccontare una storia sconosciuta ai molti, legare relazioni importanti e far rivivere un luogo dalle mille potenzialità. È nostro compito salvaguardare, valorizzare e promuovere questo aspetto fondante della nostra identità culturale, ‘Orvieto Città del Corpus Domini’”.
Dibattito:
Cons. Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”): “una proposta degna di massima considerazione. Sono grato al Presidente Garbini di aver riproposto un tema molto caro a molti di noi per tante ragioni. Questa idea era stata maturata negli anni e portata avanti dall’amico Silvio Maglaviti. Una bella idea proclamare ‘Orvieto Città del Corpus Domini’ e costruire intorno ad essa una serie di iniziative. Nel 2024 correranno i 760 anni dalla Bolla Transiturus che, oltre al valore religioso, può essere una bella occasione per registrare un programma di attività che dovrebbe comprendere anche la riscoperta del Dramma Sacro che vale come iniziativa in sé ed anche perché legata a due personaggi della città: Sergio Ercni che da appassionato quale era ci lavorò molto, e all’ex Sindaco Adriano Casasole che nella sua veste di Presidente dell’Eti all’ipoca favorì le ultime rappresentazioni”.
Stefano Olimpieri (Capogruppo “Gruppo Misto”): “trovo giusto lavorare per una Città del Corpus Domini e per manifestazioni culturali che valorizzino le radici profonde di questa solennità e nel suo legame con la nostra città. E’ importante approvare la mozione ma occorre mettere a sistema le varie Istituzioni di questo territorio per predisporre una programmazione di alto livello rimettendo al centro il Dramma Sacro e costruire un percorso fino al 2024 che deve vedere la nostra città protagonista. Penso al ruolo dell’Associazione ‘Lea Pacini’, della Fondazione Claudio Faina, per un percorso organico e di prospettiva. Voterà a favore ed auspico che il Presidente Garbini possa essere il play maker di questo percorso”.
Cons. Andrea Sacripanti (Capogruppo “Lega – Salvini per Orvieto”): “mi associo ai complementi per l’iniziativa del Consigliere Garbini. Penso che sarebbe bene dare un primo segnale a partire dalla cartellonistica di accesso alla città dove, ad esempio, sotto il cartello di Orvieto c’è quello di piuttosto che Cittaslow. Nella reliquia del Corporale la nostra città si identifica. Volgendo lo sguardo al recente passato rammento la proposta dell’allora Vescovo Scanavino per la trasformazione del Duomo in Santuario. Un santuario che avrebbe attratto flussi di pellegrini di non poco conto e identificato la riconoscibilità di Orvieto come luogo fondamentale dell’esistenza di Dio. Dico questo perché altre realtà nel nostro Paese hanno costruito la loro immagine rivendicando l’esistenza di Santi. Quando invece, Orvieto pur avendo una reliquia così importante ne fa mostra solo una volta l’anno. Si deve quindi separare il ragionamento: la parte religiosa su cui il Comune dovrebbe riprendere il progetto del Vescovo Emerito Scanavino, e poi la parte civica con la costruzione di eventi che in parte già si celebrano ma che risultano poveri se si considera l’importanza della festività. Penso alla valorizzazione del Cortso Storico. Da anni si parla di concedere spazi comunali per dare vita al Museo dei Costumi. Bene il Dramma Sacro ed altre manifestazioni concepite insieme ad altri momenti espressivi della vita cittadina. Penso ad Orvieto al centro dei circuiti nazionali. La mozione quindi introduce ragionamenti significativi ed auspico pertanto il consenso di tutto il Consiglio affinché abbia forza di rappresentare Orvieto e gli altri Comuni del territorio. Favorevole”.
Replica Cons. Garbini: “Ringrazio Barbabella per la memoria storica su chi ha ideato, realizzato e collaborato ad iniziative legate al Dramma Sacro, e ringrazio Olimpieri per gli spunti dati nel merito della mia persona quale regista dell’organizzazione, per me non posso negarlo, sarebbe un onore e un impegno di cui portare a conoscenza dei risultati il Consiglio Comunale e ringrazio Sacripanti. La mozione è di prospettiva per la città. Una impresa non facile ma con un lavoro corale fatto da una squadra coesa può garantire al Comune dei risultati non solo concreti ed economici ma rispetto alla sua storia. Tanti orvietani hanno lavorato prima di noi a questo obiettivo. Onorarli con un ottimo lavoro da parte nostra è un impegno ulteriore. Spero di poter lavorare e mettere almeno su carta qualcosa il prima possibile”.
Dichiarazioni di voto, Martina Mescolini (Capogruppo “Partito Democratico”): “il voto è favorevole. Parlare di rimozione del messaggio di Cittaslow non ha senso. Non confonderei troppo o contaminerei la mozione con valutazioni che non hanno nulla a che vedere. La mozione infatti non costituisce una alternativa ma una integrazione fra cose che già esistono in questa città per questo sottolinea l’interlocuzione fra istituzioni. Grazie al presidente per l’iniziativa. E’ importante avviare un percorso inclusivo. Ricordo infine la giornata d’autunno del Fai sul Corte Storico che ha dato possibilità di visualizzare il patrimonio dei costumi custoditi dall’Associazione Lea Pacini”.
Ulteriori informazioni
Ultimo aggiornamento