COMUNICATO STAMPA n. 528/18 C.C. del 03.07.18
Concessione in uso di alcuni spazi e sale della Nuova Biblioteca Pubblica Luigi Fumi. Il Consiglio Comunale approva il Regolamento
(ON/AF) – ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha approvato (5 favorevoli: Germani, Pettinacci, Taddei, Vignoli, Belcapo; 4 contrari: Sacripanti, Luciani, Olimpieri, Vergaglia; 2 astenuti: Di Bartolomeo, Frate) la concessione in uso di alcune sale e spazi della Nuova Biblioteca Pubblica “Luigi Fumi” a soggetti esterni per lo svolgimento di attività di carattere culturale, scientifico, formativo e sociale, che siano in ogni caso attinenti alle finalità proprie della Biblioteca.
Gli spazi individuati sono: la Sala Grande a pianoterra, il “Giardino dei Lettori”, la Saletta Accoglienza al primo piano ed il Chiostro e portico aperto (con il medesimo esito di voto è stata respinta, invece, la richiesta di ritiro dell’atto avanzata dalla Cons.ra Lucia Vergaglia).
Il Consiglio ha approvato, inoltre, il relativo Regolamento circa “Modalità e criteri per la concessione in uso delle sale della Biblioteca Fumi”, e il Modulo per la richiesta di utilizzo degli spazi che sarà disponibile anche on-line sul sito web del Comune e su quello della Biblioteca.
Il Regolamento si compone di 16 articoli dove, fra l’altro, sono stabiliti gli usi ammessi, le cause di esclusione, i criteri per gli allestimenti e la gestione degli spazi, le modalità di richiesta, i canoni, i casi di facilitazione e di esenzione, le modalità di pagamento e la consegna delle chiavi.
L’atto è stato presentato dall’Assessore alla Cultura, Alessandra Cannistrà la quale ha evidenziato che “la formulazione scaturisce alla disponibilità del gruppo di bibliotecari che da anni gestisce la struttura e dalle varie associazioni che vi svolgono iniziative. La proposta attiene alla vitalità della Biblioteca Comunale come centro emanatore di formazione e di cultura con l’obiettivo di favorire la partecipazione e l’aggregazione dei cittadini. Tale scelta consente infatti la valorizzazione di spazi del proprio patrimonio immobiliare di grande prestigio e bellezza che altrimenti sarebbero sottoutilizzati e scarsamente goduti dalla cittadinanza.
Regolamentazione portico aperto.
Ne consegue la necessità di adottare un regolamento comunale che disciplini le modalità e i criteri per la concessione in uso di tali spazi. L’utilizzo di tali spazi è prioritariamente riservato per iniziative organizzate, promosse o patrocinate dalla Biblioteca o dal Comune di Orvieto”.
Riassumendo i punti salienti del regolamento ha evidenziato che “gli spazi possono essere concessi in uso a soggetti terzi, quali Enti, Associazioni, Organizzazioni di volontariato, soggetti privati, per lo svolgimento di attività di carattere culturale, scientifico, formativo, sociale quali ad esempio: lettura ad alta voce, spettacoli, presentazioni di pubblicazioni, corsi, convegni, conferenze, mostre. Sono invece escluse le feste private, attività commerciali a scopo di lucro e attività di propaganda politica e qualsiasi forma di somministrazione di alimenti e bevande, ad eccezione di quanto previsto all’art. 3. Tabella dei canoni. Eventuali attività di vendita al pubblico di libri, pubblicazioni, audiovisivi, legati alla specifica iniziativa per la quale sia stato accordato l’uso dei locali, dovranno essere specificate nella domanda e espressamente autorizzate, nel rispetto delle vigenti normative in materia. Come facilitazioni, dall’applicazione delle tariffe sono esenti le scuole e le associazioni di volontariato”.
In sede di dibattito, Andrea Sacripanti (Gruppo Misto): “vorrei sapere se la saletta accoglienza sarà concesso solo negli orari di apertura della biblioteca, e se ciò necessita di personale aggiuntivo per l’apertura e chiusura delle sale. Non ho nulla in contrario all’iniziativa, ma non vorrei che questo significasse una sorta di concorrenza con il progetto principe che è quello del rilancio del palazzo dei congressi”.
Alessandro Vignoli (Per andare avanti): “questo atto è di notevole importanza per la città perché segue una sensibilità che i cittadini hanno dimostrato in questi anni nel desiderio di utilizzare appieno gli spazi della biblioteca. Un regolamento che consenta un approccio sempre maggiore della cittadinanza è un valore aggiunto. Posso confermare che i locali della biblioteca nel tempo sono stati oggetto di richiese e di interesse di studenti universitari che hanno chiesto di poter utilizzare gli spazi per motivi di studio, quindi vorrei sapere se il regolamento è anche l’occasione per approfondire queste esigenze rispetto ad un uso extra orario della biblioteca e del portico chiuso. Favorevole”.
Stefano Olimpieri (Identità e Territorio): “mi concentro sul fatto degli orari di apertura della biblioteca durante la settimana. Una cosa simile c’è già al palazzo dei Sette, dove però c’è una struttura privata che garantisce l’apertura e la chiusura. A piazza Febei, invece, se qualcuno volesse prenotare la sala nei giorni fuori quelli dall’apertura pomeridiana della biblioteca cosa deve fare? Chi è che apre e chiude la struttura? A chi si paga? I costi forse sono non troppo accessibili, è stata fatta una verifica sui costi da limare verso il basso?”.
Lucia Vergaglia (M5s): “è prevista anche una campagna di marketing per la nuova funzione della biblioteca, cosa che farebbe la differenza? Se non è previsto fatelo! C’è una logistica e un servizio di custodia per preservare il patrimonio librario? Come ci assicuriamo che il fondo libraio venga tutelato rispetto agli spazi destinati? Andiamo ad approvare un regolamento sulla scorta di un progetto di riqualificazione della biblioteca che non conosciamo. Inoltre, quale è il piano di completamento della biblioteca. E’ prevista una collaborazione con altre realtà culturali ad esempio il Centro Gianni Rodari che anch’esso va preservato e rilanciato?”.
Claudio Di Bartolomeo (PSI): “è una bella iniziativa. Il fatto che le associazioni del comprensorio possano fruire degli spazi esterni della biblioteca a costi contenuti è importante. Gli introiti derivanti potranno essere utilizzati per acquisire nuovo personale”.
Presidente, Angelo Pettinacci (PD): “siamo favorevoli. Un regolamento è già un buon inizio. L’appunto è sul fatto di dover verificare sulla città i diversi plessi che, direttamente o indirettamente, il Comune mette a disposizione, penso al palazzo congressi, al ridotto del Teatro e capire se ci sono delle grosse differenze. Nella prospettiva futura dovremo valutare anche l’utilizzo della Sala Consiliare utilizzata gratuitamente in modo che non entri in conflitto con altre strutture”.
Replica Assessore Cannistrà: “il regolamento doveva conciliarsi con criteri di sostenibilità rispetto alla gestione della biblioteca come è attualmente e la compatibilità con il tipo di servizio che oggi vi si svolge. Il Regolamento è stato proposto dal personale della biblioteca che si è documentato nell’ambito della regolamentazione di strutture analoghe e dalla struttura regionale competente per il patrimonio bibliografico. Circa l’eventuale conflittualità con altre sedi (ad esempio il palazzo del popolo), nell’introduzione è specificato che le iniziative dovranno essere attinenti alle finalità proprie della biblioteca, e non commerciali, il che esclude un bacino di utenza che afferisce al palazzo del popolo. All’art. 11 si specifica la natura degli spazi che sono completamente isolati rispetto alle aree di custodia dei libri. Il pagamento da parte dei richiedenti è previsto prima dell’uso. Ribadisco che non è una offerta sul mercato, ma va nel senso dell’utilizzo di comunità della biblioteca e all’interno dell’offerta generale di tutti gli spazi pubblici di cui disponiamo. Sul marketing bisogna lavorarci. Il progetto di riqualificazione generale è indubbio, in questo momento però diamo il quadro consolidato. E’ auspicabile che i consiglieri siano protagonisti di questo processo. Riguardo alla Sala Consiliare dovremmo distinguere sulla valenza istituzionale delle iniziative rendendo il regolamento di utilizzo più stringente su questo aspetto”.
Dichiarazioni di voto, Sacripanti: “aspettavo che mi fossero date delle delucidazioni sull’art. 11. Dare le chiavi ad un soggetto individuato dal richiedente mi preoccupa. Stiamo parlando di un luogo sensibile che non può andare a degli sconosciuti. E’ un discorso di sicurezza e di prestigio della biblioteca. Mi astengo perché capisco la valenza culturale del progetto, ma per favore l’Amministrazione ripensi l’art. 11”.
Olimpieri: “la risposta è illogica. In qualsiasi struttura pubblica c’è un custode che apre e chiude i locali e che verifica. E’ la logica di tutela del bene pubblico. Questo vale anche per la sala consiliare. Trattandosi di beni pubblici non privati questa cosa va modificata radicalmente. La struttura della Biblioteca se gestita adeguatamente qualifica la città con prezzi accessibili. Astensione”.
Vergaglia: “il problema della sicurezza della biblioteca è fondamentale. Quindi invito a ritirare il regolamento fino a quando non verrà predisposto un sistema di telecamere che sarebbe un presidio importante. Quanto alla strumentazione informatica non sono state prese in considerazione alcune problematiche da me rappresentate da tempo. Eliminiamo questo regolamento e dotiamoci presto di infrastrutture adeguate per la sicurezza e il presidio della struttura, propongo il ritiro della pratica, altrimenti va spiegato il ritiro di quella del Palazzo dei Sette”.
Taddei: “l’aspetto della sicurezza indubbiamente ci chiama ad una responsabilità e ad una riflessione attenta sull’art. 11. non possiamo esimerci da un discorso di controllo sulla sicurezza”.
Sacripanti: “avanzo una mozione d’ordine sul rinvio dell’atto per gli approfondimenti sulla sicurezza. Avere maggiori certezze ne aiuterebbe una approvazione all’unanimità”.
Di Bartolomeo: “in sede di Consiglio abbiamo realizzato che servono maggiori garanzie di sicurezza. Le risposte dell’Assessore devono essere esaustive”.
L’Assessore Cannistrà ha quindi precisato che “le riserve partono da una premessa contraria a quanto è scritto nel regolamento. La concessione riguarda infatti uno spazio isolato che non interferisce con la biblioteca. Si concede uno spazio sulla base di una istruttoria prima della concessione ed autorizzazione”.
Dopo una breve sospensione, alla ripresa dei lavori il Presidente Pettinacci ha messo a votazione la proposta di ritiro dell’atto che non è stata accolta.
Ulteriori informazioni
Ultimo aggiornamento